3 Approcci diversi per suonare qualsiasi cosa

Oggi voglio parlarti di 3 approcci diversi per suonare qualsiasi cosa con la tromba. Ma attento però, solo uno di essi è realmente funzionale.

Ciao, sono Cataldo e ti do il benvenuto nel mio blog!

Per spiegare il concetto sopra esposto, prendiamo in esame un esercizio basato su un arpeggio maggiore con moto ascendente, abbellito da terzine di semicrome e con un salto di ottava nella parte finale:

Esercizio di agilità su arpeggi

Vediamo adesso insieme quali sono i 3 diversi approcci per suonare qualsiasi cosa e quali sono i principali errori che si possono commettere durante lo studio di un qualsiasi esercizio con la tromba.

Approccio n° 1

Mi trovo davanti all’esercizio, prima ancora di avere in mano lo strumento mi convinco che non è alla mia portata. Pertanto mi trovo in una condizione di svantaggio: la sconfitta è già nella mia testa. Penso di non avere la stoffa, di non essere abbastanza abile. Posso addirittura pensare che i pistoni della tromba, essendo magari una tromba da studio, non sono abbastanza agili per poter eseguire questo passaggio in maniera veloce. Questo atteggiamento è tipico dei soggetti che tendono a scaricare alle condizioni esterne la non riuscita di un determinato compito. Completamente privo di entusiasmo e di autostima mi accingo a provare l’esercizio desistendo dopo 2 o 3 tentativi.

uomo demotivato

Approccio n° 2

Ho sentito qualcuno che eseguiva l’esercizio prima di me oppure l’ho estrapolato da un brano musicale che mi piace molto e che mi ha colpito; siccome non voglio essere da meno, mi butto a capofitto e mi esercito fin quando non riuscirò a suonarlo.

Non voglio essere secondo a nessuno: costi quel che costi riuscirò a farlo!  Suono e risuono, provo e riprovo ma mi accorgo che manca sempre qualcosa.

innervosito

Insistendo così tanto mi accorgo che il mio stato d’animo sta cominciando ad alterarsi, il mio respiro diventa sempre più affannoso; adesso sento che mi sto  innervosendo e, senza essermene reso conto, mi accorgo che avrò eseguito l’esercizio 30 volte e le mie labbra oramai sono praticamente a pezzi.

Questo atteggiamento, che potrebbe sembrare positivo e motivante, magari meglio dell’approccio n° 1, contiene comunque una strategia poco funzionale.

Il modo di acquisire competenze e di sviluppare i miei muscoli è scorretto: in poche parole sfrutto male il corpo e la mente. La mia autonomia ne risentirà parecchio. Affaticherò molto i miei muscoli, presto sarò costretto a smettere di suonare e a concedermi una lunga pausa.

Approccio n° 3

Prendo l’esercizio ed analizzo da subito tutti gli elementi teorici di cui è composto, distinguendo bene quello che riguarda la sua struttura melodica. Mi accorgo che l’accentuazione poggia sui 3 suoni dell’arpeggio, rispettivamente sul primo suono, sulla 3a maggiore e sulla 5a giusta. Immagino già il movimento che dovrà compiere la lingua e il diverso flusso di aria necessario per la realizzazione di questo esercizio. Mi soffermo attentamente anche sulla diteggiatura richiesta.

Prendo la tromba, eseguo mentalmente oppure simulo la diteggiatura sullo strumento e solo dopo qualche istante, quando cioè sarà abbastanza chiaro nella mia mente, proverò a suonarlo.

Nel caso in cui, dopo la mia esecuzione, non sono ancora abbastanza soddisfatto, semplifico la consegna come nell’esempio che segue:

Approccio n° 3

Eseguo l’arpeggio senza le terzine osservando bene il movimento della lingua e il flusso dell’aria. Mi accorgo anche che probabilmente sarà necessario un appoggio diverso sulle labbra, occorrerà cioè un minimo di imperniamento nel passaggio da una nota all’altra.

Per approfondire l’argomento ti invito a leggere l’articolo che parla dell’uso corretto della lingua al seguente link:

Interiorizzo il sincronismo delle dita pigiando con agilità i pistoni ancor prima di suonare. Solo quando avrò ottenuto chiarezza nella mia mente mi accingerò ad eseguire l’esercizio. Così facendo i margini di errore saranno veramente pochi; in caso contrario posso provare a rallentarlo ancora un po’.

Ottenuta l’esecuzione perfetta potrò concentrarmi sulla seconda parte dell’esercizio, cioè  sul salto di 8a. Noto come tale salto contenga due diverse posizioni di lingua e due differenti appoggi. L’imperniamento qui è evidente oltre che necessario. Lo visualizzo già nella mia mente e visualizzo anche le due diverse posizioni della lingua. Durante l’esecuzione pongo adesso più attenzione alla posizione (appoggio bocchino) della prima nota e dell’ultima.  Mi esercito lentamente, alternando le due posizioni e via via tenderò a velocizzare tale passaggio.

Se non l’avessi ancora fatto ti suggerisco di leggere anche l’articolo che parla di imperniamento che puoi trovare al seguente link:

Quando anche questo frammento sarà chiaro nella mia mente e l’esecuzione risulterà essere fluida e precisa, potrò unire i due frammenti rendendo unico l’esercizio.

Adesso non rimane che eseguirlo in tutte le tonalità e in tutti i registri possibili.

Questo modo di approcciarsi riguarda molto il suonare in maniera consapevole, assimila bene i concetti teorici ed armonici, utilizzando i nostri muscoli in maniera corretta e favorendone così anche il loro sviluppo nel tempo.

Video

Gratitudine sempre

Ultima cosa importante da fare appena raggiunto l’obbiettivo è essere grato.

Ringrazio di aver avuto in dono questa mente e questo corpo che mi hanno permesso di raggiungere questo obiettivo. Dobbiamo ricordare che nulla deve essere dato per scontato, nulla ci è dovuto, tutto è un dono

Concediamoci adesso 5 minuti di pausa prima di passare all’esercizio successivo.

ed ora che abbiamo visto i 3 diversi approcci per suonare qualsiasi cosa con la tromba, ti chiedo:

e tu? che tipo di approccio hai?

CONTATTAMI se vuoi essere guidato nell’applicare sempre l’approccio n° 3.

Raggiungerai così sempre qualsiasi obbiettivo tu voglia realizzare.

Ciao e alla prossima!