Il riscaldamento nella tromba
Sicuramente anche tu sarai abituato ad effettuare un riscaldamento prima di eseguire un qualsiasi esercizio o studio musicale con la tromba. Di sicuro perché qualcuno te lo ha suggerito, perché tutti lo fanno, o magari perché hai potuto constatare su di te i benefici che provoca.
Ma sei sicuro che il modo in cui ti riscaldi sia realmente efficace?
Oppure è diventata solo un’abitudine, e magari mentre lo stai eseguendo sei già con la mente al materiale che intendi studiare dopo?
Ti sei mai chiesto se il riscaldamento che pratichi con regolarità sia realmente il migliore fra tutti quelli che conosci e che hai provato o se invece ci sono altre modalità di riscaldamento, magari più efficaci e che ti impegnerebbero meno tempo?
Per scoprirlo ti invito a provare, magari per qualche settimana, tutti gli esercizi che andrò a proporti in questo articolo.
Ti invito anche a verificarne l’efficacia, mettendo in relazione le sensazioni e le percezioni che provi mentre esegui e subito dopo aver praticato questi esercizi, con quelle che avevi in precedenza, quando cioè eseguivi il tuo riscaldamento quotidiano abituale.
Ciao e bentrovato!
Sicuramente avrai capito di quale argomento ti parlerò oggi.
In questo articolo voglio condividere con te l’idea che mi sono fatto del riscaldamento nonché gli esercizi che ho creato e che pratico abitualmente prima di iniziare con la sessione di studio quotidiana.
A tali esercizi però ho preferito dare il nome di:
“Esercizi di preparazione consapevole“.
Sì perché, parlare solo di riscaldamento muscolare mi sembra molto riduttivo. In realtà credo che bisogna focalizzare l’attenzione soprattutto sulla mente e sul livello di consapevolezza che abbiamo durante il movimento dei nostri muscoli ancor prima di procedere con gli esercizi di riscaldamento, di tecnica e con gli studi musicali.
Si tratta di una pratica estremamente necessaria da eseguire ancor prima del nostro riscaldamento abituale. Grazie ad essa suoneremo con più consapevolezza, attivando e stimolando al meglio i nostri muscoli, i quali ci consentiranno di eseguire in maniera ottimale tutti gli esercizi che andremo ad eseguire.
Mi piace sottolineare che:
- Solo quando i muscoli sono attivi e stimolati in maniera adeguata si sviluppano, diventando sempre più forti: nel nostro caso corrisponde al concetto di resistenza.
- Solo una mente concentrata è in grado di eseguire movimenti consapevoli. Osserva con più attenzione le percezioni e migliorerai i movimenti dei muscoli. In altre parole bisogna sempre essere presenti in ciò che si sta facendo.
Chissà quante volte ti sarai accorto che mentre suonavi un esercizio, la tua mente, proprio in quell’istante, stava vagando liberamente da un pensiero all’altro, tutt’altro che inerente a ciò che stavi facendo.
Bene, è importante che tu sappia che, soprattutto nella prima fase e cioè quando vogliamo prepararci alla nostra sessione di studio, un atteggiamento del genere non è assolutamente produttivo, anzi, può facilmente indurre a creare cattive abitudini che si trasformeranno in seguito in problemi da risolvere.
Di certo, in questi casi non si può parlare di suonare consapevolmente!
Il riscaldamento per tromba che tutti eseguono
Adesso starai pensando che i “Warm-Ups” di Stamp, Colin, Cichowicz, ecc. abbiano come obbiettivo proprio questo.
In effetti in parte si, solo che molto spesso non li eseguiamo in maniera adeguata; non seguiamo le indicazioni che ci hanno dato gli autori, a volte addirittura le ignoriamo completamente, magari perché scritte in inglese o perché siamo in possesso solo di una parte dell’intero metodo. Inoltre spesso ci limitiamo a seguire un metodo solo praticando alcuni capitoli o solo alcuni esercizi di essi. In quel caso ti posso assicurare che i benefici che ne ricavi sono veramente ridotti al minimo.
Prova a far precedere per qualche tempo gli esercizi che ti sto per proporre ai warm-up sopra citati e nota, dopo averli eseguiti, le differenze in ambito percettivo, nello sviluppo della muscolatura nonché nel controllo e nella qualità del suono.
Cosa “muovere” per suonare la tromba
Iniziamo con l’elencare i muscoli maggiormente coinvolti nel suonare la tromba:
- i muscoli addominali
- i muscoli labiali e facciali
- la lingua
Per quanto riguarda i muscoli addominali bisogna anche tenere in considerazione il torace, i muscoli intercostali, ecc. Possiamo sintetizzare il tutto, senza entrare nello specifico, ricordandoci di mantenere una corretta postura e di utilizzare una corretta respirazione.
Ti propongo un esercizio che ti aiuterà ad essere più consapevole nell’utilizzo dei muscoli addominali. Tale esercizio ti consentirà, in una prima fase, di attivare il tuo addome e di percepire meglio la tua postura. In seguito noterai come un buon uso di essa ti consente di ottenere più controllo, soprattutto quando affronterai i registri acuti.
Se intendi approfondire l’argomento, troverai altri articoli che potrebbero esserti utili al seguente link:
https://ilrespirodellatromba.it/yoga-benefici-nel-suonare-la-tromba/
Per quanto riguarda i muscoli labiali, quelli coinvolti sono: quelli laterali, agli angoli della bocca per intenderci, quelli del labbro inferiore e quelli del labbro superiore.
Negli esercizi che ti propongo ti spiegherò come attivare singolarmente questi muscoli, in modo da osservare oltre che migliorare anche la percezione. Non appena interiorizzati i primi movimenti proverai ad abbinare, eseguendoli, più movimenti contemporaneamente, finché non raggiungerai, dopo qualche settimana, l’uso contemporaneo di quasi tutti i muscoli facciali.
Infine, per quanto riguarda l’utilizzo della lingua, gli esercizi che ti guidano nel movimento verso il palato, ti consentiranno di percepire meglio la differenza che questo movimento causa al flusso dell’aria e di conseguenza al suono, sia per quanto riguarda l’altezza che per quanto riguarda la dinamica e il timbro.
Anche su questo argomento ho già proposto svariati esercizi e riflessioni al seguente link:
Postura corretta – corretta respirazione
Per prima cosa bisogna che assumiamo una corretta postura. Ma cos’è la postura?
Scommetto che la prima cosa che ti viene in mente è: devo tirare su le spalle, devo anche raddrizzare la schiena! Alzo la testa e allargo le spalle… Mah? non devo anche portare la pancia in dentro?
Ti rendi subito conto che c’è molta confusione nella tua mente e nei tuoi movimenti, hai bisogno di una migliore organizzazione.
Allora come ottenere un postura corretta?
Basta sistemare tutte le parti del corpo che crediamo siano posizionate male ed il gioco è fatto! In realtà, non è proprio così, si tratta di qualcosa di più. È una complessa combinazione di conformazione individuale, abitudini mentali e corporee, schemi di movimento, respirazione e ogni sorta di attività del sistema nervoso. Molte cose influenzano la tua postura, la principale è la tua stessa struttura fisica, che è ampiamente ereditata, ma anche le emozioni e stati d’animo che stai vivendo o che hai vissuto.
La maggior parte dei tentativi di migliorare la postura – per qualunque ragione – è inefficace o di breve durata. Ciò è dovuto soprattutto al fatto che spesso non ci rendiamo esattamente conto di cosa stiamo facendo con noi stessi. Simili tentativi vengono messi in atto cambiando la struttura esterna, e questo non solo non migliora e non risolve ma spesso causa addirittura problemi. È necessario piuttosto trovare un modo più sottile di affrontare le cose, un modo indiretto anziché diretto, per cambiarle dall’interno, piuttosto che dall’esterno. Per riuscirci, dobbiamo accettare il fatto che la postura non è questione di forma esteriore, ma di organizzazione interiore, e questa inizia dalla mente.
Se vogliamo suonare bene la tromba, la postura è un fattore primario. Ognuno di noi ha una conformazione diversa, come le impronte digitali. Questa è una delle ragioni per cui i consigli generici sulla postura possono essere utili per alcuni e del tutto inutili per altri.
Un richiamo alla Tecnica Alexander
La tecnica Alexander, insegna a diventare più consapevoli della postura, a correggerla con dolcezza e a rieducare giorno dopo giorno il portamento, per ritrovare flessibilità e mobilità.
Tramite la Tecnica Alexander, è possibile rilasciare e ridistribuire le tensioni che si formano nel corpo e negli arti. I musicisti acquisiscono un migliore coordinamento ed un movimento più fluido. L’energia può essere diretta là dove è richiesta, senza sforzo né affaticamento.
Se vuoi approfondire l’argomento ti invito a visitare il sito raggiungibile dal seguente link:
https://www.tecnicalexander.it/come-imparare-a-cantare/
La Tecnica Alexander ti sarà utile a comprendere meglio anche la respirazione diaframmatica-intercostale.
Avere una colonna vertebrale solida e un allineamento corretto di testa-collo-schiena ti permetterà di respirare meglio mettendo l’intero apparato respiratorio nelle condizioni ideali per muoversi ed espandersi al meglio. Occorre inoltre che impari a decontrarre la base del collo e i muscoli tensori laterali, che bloccano l’aria tra collo e palato. Per fare ciò devi stare con la schiena ben dritta e con le spalle basse.
Trova la tua postura corretta
Prova adesso a migliorare la postura iniziando con il proiettare la testa verso l’alto, immagina che la sommità della testa venga tirata su tramite un filo e che il tuo corpo sia attraversato da una retta verticale (vedi immagine).
Puoi trovare la posizione procedendo come segue:
- afferra una ciocca di capelli dalla parte superiore della tua testa e tira leggermente verso l’alto;
- noterai il mento che tende verso il petto;
- la schiena si allunga;
- le spalle si abbassano;
- l’addome si alza e si attiva;
- il tuo corpo si protende leggermente in avanti;
- il punto di appoggio a terra probabilmente è cambiato.
Adesso mantieni questa posizione, anche se all’inizio può sembrarti scomoda, ed inizia a respirarci dentro, lentamente, cercando di portare l’aria nella parte bassa dei polmoni. Senti quale parte del corpo si espande quando incameri l’aria con questa postura. Cerca sempre di abbassare ulteriormente la respirazione arrivando a portare la pancia avanti nella prima fase inspiratoria e riempiendoti al massimo fino a sentire l’aria che espande il torace e raggiunge le clavicole. Per facilitare ulteriormente il compito puoi anche immaginare di inspirare l’aria dall’ombelico. Durante questi cicli di respirazione, che sottolineo devono essere eseguiti molto lentamente, inspira dalle narici e, se lo preferisci, tieni gli occhi chiusi. Questo ti consentirà di percepire meglio il percorso dell’aria e l’espandersi del tuo corpo.
Respirazione diaframmatica
Adesso, sempre mantenendo questa postura, esegui l’esercizio che segue il quale ti aiuterà a consapevolizzare il movimento dei muscoli addominali.
Per sentire meglio tale movimento, premi con la punta delle dita sulla parte alta e centrale dell’addome, dove finisce la gabbia toracica. (vedi figura).
Esegui un esercizio di respirazione nella modalità che segue:
- inspira lentamente dal naso ricordandoti di gonfiare la pancia;
- espelli l’aria dalla bocca, con le labbra ravvicinate creando un foro medio al centro;
- posiziona la lingua come quando fischi in modo da regolare i flussi d’aria;
- attiva leggermente l’addome creando una leggerissima contrazione;
- poggia le dita sulla parte alta dell’addome e percepisci se vengono spinte verso fuori durante l’espirazione;
Ripeti più volte questo esercizio finché non riuscirai ad eseguirlo con dimestichezza. Quando ci riuscirai avrai imparato a respirare usando la respirazione diaframmatica.
I movimenti dei muscoli labiali
Gli esercizi che ti propongo adesso svolgono ben 2 funzioni differenti: da un lato rendono più consapevole il movimento dei tuoi muscoli e della loro importante funzione, mentre dall’altro, se fatti con regolarità, consentiranno ai tuoi muscoli di svilupparsi e di rinforzarsi; questo ti porterà ad aumentare la resistenza e ad alleggerire la pressione del bocchino sulle labbra.
Iniziamo eseguendo dei movimenti lenti e semplici, intensificandoli gradualmente man mano che il movimento diventa consapevole e i muscoli si sono riscaldati.
Esercizio per i muscoli labiali laterali
Muoviamo gli angoli della bocca dalla posizione neutra, che teniamo generalmente in posizione di riposo, al sorriso per poi tornare verso il centro molto lentamente. Approfondisci maggiormente la posizione centrale, immaginando di voler raggiungere e toccare, unendoli, gli angoli della bocca. Continua ad esplorare questi movimenti ancora un po’ di volte, fino a che non ti senti soddisfatto e rilassato; volendo puoi anche eseguire contemporaneamente agli esercizi di respirazione. Per concludere, fermati e mantieni la posizione centrale per qualche secondo, portandoti al massimo della tensione, prima di ritornare alla posizione neutra, avendo cura poi di rilassare i muscoli lentamente e gradualmente.
Esercizio per i muscoli del labbro inferiore
Eseguiamo dei movimenti lenti attivando i muscoli del labbro inferiore; soprattutto le prime volte, ti può agevolare portare anche la mandibola un poco avanti; esplora il movimento portandoti nella posizione che assumi quando stai per pronunciare la lettera “F”. Come puoi facilmente osservare, i muscoli coinvolti vengono spinti leggermente verso l’esterno. Percepisci ancora meglio questo movimento poggiando la punta delle tue dita sopra questi muscoli, nel punto esatto dove abitualmente appoggi il bocchino.
Dopo che hai familiarizzato anche con questo movimento, puoi eseguirlo contemporaneamente all’esercizio dei muscoli laterali, alternando sempre alla posizione neutra la posizione attiva al centro.
Esercizio per i muscoli del labbro superiore
Per attivare i muscoli del labbro superiore aiutiamoci arricciando il naso verso l’alto. Inizialmente, per visualizzare meglio tale movimento, consiglio di tenere la bocca leggermente aperta. Anche in questo caso, percepirai meglio il movimento toccando con la punta delle dita i muscoli ai lati del naso. Esegui l’esercizio molto lentamente, notando se entrambi i muscoli si attivano contemporaneamente o se uno di essi viene stimolato prima. Nel caso ciò accadesse, sappi che è normale. Man mano che prendi familiarità anche con questo movimento, rallentalo sempre di più, ti aiuterà ad essere più consapevole.
L’esercizio finale (all-inclusive), che prevede l’esecuzione simultanea di tutti e tre i movimenti, oltre a renderti più consapevole, rinforza e sviluppa tutti i muscoli labiali e facciali. Eseguilo sempre molto lentamente alternando alla posizione neutra la posizione dove tutti i muscoli sono maggiormente attivi: naso arricciato, mandibola avanti e labbra a forma di bacio. Rinforza ulteriormente i muscoli praticando questo esercizio più volte al giorno, ricordandoti di mantenere, alla fine di ogni sessione, la posizione attiva per alcuni secondi.
Suggerisco sempre, prima di prendere lo strumento in mano ed iniziare a suonare, di attivare e riscaldare sempre i muscoli labiali e facciali, eseguendo almeno l’esercizio finale appena proposto per qualche minuto.
Sentirai di sicuro la differenza già dal primo suono!
Un po’ di Feldenkrais
Possiamo approfondire ancora di più questi movimenti con altri esercizi tratti da una lezione del Metodo Feldenkrais, il quale insegna ad ascoltare ed a conoscere il corpo, a prendere coscienza delle sue possibilità motorie, ad usarne le varie parti nel modo più semplice, funzionale, senza sforzo ed in maniera elegante.
Uno degli esercizi che suggerisco a tal proposito è la rotazione della mandibola sul piano longitudinale o sagittale mediano (vedi figura sotto): per eseguirlo immagina di disegnare dei cerchi. Esegui l’esercizio molto lentamente, delicatamente e senza raggiungere il massimo dell’apertura. Inizia muovendo la mandibola in avanti e continua ruotando lentamente scendendo verso giù, prosegui andando indietro e poi gradualmente e con controllo ritorna al punto iniziale. Ascolta cosa succede mentre la muovi, senti cosa accade tutto intorno, ascolta e sii presente in quello che fai. Riposati appena sei stanco e poi ricomincia. Fra una pausa e l’altra senti se noti differenze e, quando riprendi l’esercizio, nota se il movimento è più chiaro rispetto a prima, se è più facile. Mantieniti sempre nella tua ampiezza comoda, non oltrepassare il limite della piacevolezza. Dopo, quando sei soddisfatto di tale esperienza, puoi praticare lo stesso esercizio ruotando in senso antiorario.
Puoi completare l’esperienza eseguendo altri 2 esercizi interessanti a tal proposito: rotazione della mandibola sul piano trasversale e rotazione della mandibola sul piano frontale. Inizia sempre ruotando sia in senso orario che antiorario e segui sempre le stesse indicazioni dell’esercizio precedente.
Uno degli effetti più apprezzabili della pratica Feldenkrais è la scomparsa delle tensioni muscolari, ed è proprio questo aspetto che può rivelare insospettabili potenzialità al trombettista, se imparerà ad eseguire un lavoro mirato ai muscoli labiali, facciali oltre che ad un più generale riequilibrio posturale.
I movimenti consapevoli della lingua
L’utilizzo della lingua è di fondamentale importanza per suonare in maniera fluida la tromba. Tutti i flussi d’aria vengono infatti regolati magnificamente quando la lingua svolge egregiamente la sua funzione.
Andiamo a vedere qualche esercizio che ci può aiutare ad attivarla, consentendole di funzionare al meglio delle sue potenzialità.
Alterna alla posizione neutra, lingua in basso e rilassata, la posizione adiacente al palato. Come puoi notare, nella posizione neutra la lingua sembra che non esista, non la percepiamo affatto dentro la bocca.
Ci avevi mai fatto caso?
Per percepire meglio la seconda posizione invece, nota cosa accade quando comprimi il corpo della lingua al palato; sicuramente percepirai che alcuni muscoli sotto il mento si attivano entrando in tensione. Puoi migliorare la percezione della posizione del palato simulando la pronuncia della lettera “T”. Approfitta di tale movimento consapevole per notare i differenti punti di appoggio tra il “TU”, fonema maggiormente utilizzato per eseguire il suono staccato e il “DU”, utilizzato per articolare suoni morbidi e delicati. Esegui adesso questi movimenti mentre espelli l’aria, nota come al cambiare della posizione, cambia anche il flusso e di conseguenza anche il suono dell’aria.
Divertiti a simulare il rumore del vento e ad osservare i movimenti della lingua e dell’addome che lo producono, in fondo suonare la tromba è la stessa cosa!
Ancora un esercizio Feldenkrais
Accarezza con la lingua le labbra, percorrendo prima il labbro superiore, con movimenti lenti e a semicerchio, all’esterno e all’interno, poi quello inferiore. Successivamente, disegna dei cerchi, in entrambe le direzioni, seguendo tutto il profilo della bocca, fuori e dentro. In seguito passa ad accarezzare l’interno delle guance, come se tracciassi delle pennellate in senso verticale e orizzontale. Infine percorri analogamente tutto il palato. Ricorda di eseguire l’esercizio sempre lentamente, ascoltando cosa succede alla lingua mentre la muovi e alla bocca, senti cosa accade tutto intorno, ascolta e rimani consapevole sempre in tutto quello che fai. Non tralasciare il momento di riposo e ricorda sempre di notare, tra una pausa e l’altra, se percepisci delle differenze.
Oltretutto questi movimenti della lingua hanno un’azione rilassante per il nostro viso: distendono i muscoli delle gote e sciolgono le tensioni accumulate nei muscoli facciali.
Spesso la loro tensione ci fa assumere un’espressione triste e dura senza volerlo, forzati facendo un sorriso e anche il tuo umore ne risentirà, in meglio!
Approfondisci l’argomento anche leggendo questo interessante articolo:
È finalmente arrivato il momento di prendere la tromba
Bene, ora che abbiamo reso consapevoli i movimenti, possiamo sperimentarne il loro utilizzo anche mentre suoniamo la tromba.
Mentre esegui questi esercizi è assolutamente importante notare cosa accade ai tuoi muscoli, come percepisci il movimento e le nuove sensazioni che provi sia durante che immediatamente dopo averli praticato.
Ricorda che, in questa fase, stiamo ancora eseguendo esercizi muscolari e non musicali, concediti pertanto qualche flessione di suono.
Esegui tutti gli esercizi seguendo le stesse indicazioni viste in precedenza: suggerisco, soprattutto nella fase iniziale, di eseguire i movimenti mentre produci suoni lunghi in un registro comodo.
Movimento della mandibola
Il primo esercizio che ti propongo, basato sul movimento della mandibola, e che ho usato come modello base, applica il movimento nella seconda e nella quarta semiminima.
Esegui l’esercizio spostando in maniera graduale, leggermente la mandibola in avanti; mantieni una scansione ritmica semplice. Esegui l’esercizio lentamente e con controllo ricordandoti che i movimenti da effettuare devono essere davvero minimi. Osserva ciò che accade, con curiosità e senza ricercare nessun cambiamento sonoro. Cerca di non muovere i muscoli a scatti ma in maniera costante e lineare. Non staccare i suoni. Nella terza semiminima e nella minima della battuta successiva cerca di riportarti nella posizione iniziale. Prosegui fino a completare l’esercizio e, man mano che prendi dimestichezza con questo movimento, cerca di spingerti un po’ oltre.
Ricorda inoltre che l’esercizio proposto è solo un modello e che tutti gli esercizi proposti possono essere eseguiti procedendo sia in senso ascendente che discendente.
Movimento dell’addome
Esercizio sul controllo del flusso – spinte addominali: in un primo momento suona un Sol centrale ed effettua delle spinte libere; dal punto di vista sonoro deve risultare come se stessi eseguendo un accento, ma senza il colpo di lingua.
Non appena riesci a coordinare bene anche questo movimento, esegui l’esercizio usato come modello base avendo cura di mantenere, anche in questo caso, una chiara scansione ritmica.
Dopo aver familiarizzato con questo movimento e con questa scansione ritmica, puoi velocizzare il movimento praticando l’esercizio con andamento più veloce oppure a crome.
Nota Bene, poni maggiore attenzione alla postura, alle spinte addominali, ai flussi di aria, ecc.; non badare, soprattutto all’inizio, all’effetto sonoro, ricorda che siamo sempre nella fase degli esercizi muscolari e non musicali.
Movimento delle labbra
Gli esercizi per i muscoli labiali eseguili avendo cura di poggiare delicatamente il bocchino sulle labbra in modo da poter consentire ai muscoli di potersi muovere liberamente. Esegui l”esercizio già proposto come modello base seguendo le stesse indicazioni per ciò che riguarda il tempo e la lunghezza dei movimenti.
Ripeti, nella fase iniziale, l’esercizio tre volte, in maniera distinta, osservando, ad ogni ripetizione i movimenti dei muscoli labiali singolarmente: labbro superiore, labbro inferiore e muscoli laterali (angoli della bocca). In seguito, quando sarai capace di eseguirlo con un buon controllo, prova a conciliare tutti e tre i movimenti simultaneamente, in un unico esercizio, come visto sopra alternando: posizione neutra – posizione muscoli attivi.
Stiamo lavorando per ottenere movimenti consapevoli, non ricercare movimenti ampi, in questa fase non ci è utile. Dal punto di vista sonoro potrai notare delle leggere flessioni di suono, ciò oltre ad essere assolutamente normale, ti consente di trovare il miglior equilibrio possibile tra le diverse posizioni dei muscoli.
Tale abilità è estremamente importante dal punto di vista mentale, in quanto il nostro cervello andrà a memorizzare alcuni movimenti fondamentali che ci consentiranno di sviluppare una solida imboccatura; inoltre stiamo anche imparando ad attivare i nostri muscoli ed a percepirne le differenze.
Ricorda che i muscoli si lavorano solo quando sono attivi ed il nostro obiettivo è quello di rinforzare i muscoli labiali, i quali ci consentiranno, oltre al controllo del suono nel registro medio, di affrontare con meno fatica e più controllo il registro acuto.
Pratica questi esercizi ogni giorno, avendo cura di aumentarne la velocità delle scansioni ritmiche e di raggiungere, sempre in maniera graduale e senza tensioni, i registri più scomodi.
Se dopo la pratica di questi esercizi senti che i muscoli labiali tirano dalla stanchezza, rimani tranquillo!
Stai facendo bene, si stanno irrobustendo! Riposati semplicemente.
Dopo qualche giorno noterai maggior controllo nei tuoi movimenti e migliore facilità di esecuzione.
Movimenti della lingua
Come per gli esercizi precedenti, anche in questo caso andiamo ad eseguire i movimenti della lingua mantenendo una buona scansione ritmica. All’inizio, se lo preferisci, puoi esagerare con la lunghezza del movimento, arrivando persino a toccare il palato; facendo ciò bloccherai completamente la fuoriuscita dell’aria. Ora poni attenzione al suono, noterai come man mano che muovi la lingua verso l’alto diventa nasale. Ciò è assolutamente normale.
Anche questo esercizio ci consente di memorizzare e consapevolizzare questi movimenti e le diverse percezioni. In questa primissima fase non ci è utile dal punto di vista musicale.
Aumenta gradualmente la scansione ritmica cercando di raggiungere ritmi sempre più veloci, alleggerendo e diminuendo la lunghezza del movimento. Quando lo eseguirai con un buon equilibrio, sarai sorpreso nel notare che stai suonando molto più rilassato e con maggiore fluidità che in precedenza.
Non appena avrai raggiunto scioltezza e facilità di esecuzione anche con questa serie di movimenti, abbinali agli esercizi dell’addome e delle labbra. Sarai felice di notare come l’esecuzione simultanea di questi movimenti minimi ti faciliteranno la produzione del suono e ti agevoleranno nella riuscita degli esercizi sui salti e di flessibilità sui suoni armonici.
Esercizi di flessibilità
Adesso che abbiamo consapevolizzato tutti questi movimenti, possiamo verificarne la loro validità applicandoli agli esercizi di flessibilità.
L’esercizio che ti propongo adesso è basato sui suoni armonici, propone cioè intervalli che nella tromba bisogna produrre senza cambiare la posizione dei pistoni.
Questi esercizi sono utili perché ci consentono di focalizzare l’attenzione sui movimenti dei muscoli senza distrarci nel cambio della diteggiatura. Infatti alcune note, che potrebbero essere eseguite più comodamente cambiando semplicemente pistone, in questa serie di esercizi, vengono comunque proposte con la medesima diteggiatura di frase.
Per chiarire meglio: osserva nell’esercizio che segue il sol di battuta 11; potrebbe benissimo essere eseguito senza l’ausilio dei pistoni, mentre nell’esercizio viene proposto comunque con posizione 1-3 (VI posizione) e così via.
Esegui l’esercizio attivando contemporaneamente tutti i muscoli che abbiamo visto finora, (vedi freccia posta sotto la seconda e la quarta nota).
Diminuisci la lunghezza dei movimenti
Attenzione, tieni presente che più muscoli attivi simultaneamente e meno lunghezza di movimento devi effettuare.
Provo a chiarire meglio questo concetto invitandoti ad ipotizzare che ad ogni movimento corrisponde una scala numerica di lunghezza.
Per esempio: per eseguire l’esercizio con un singolo movimento (es. addome) effettui un movimento ampio 10; quando hai iniziato ad abbinarlo ad un altro esercizio (mandibola), l’ampiezza del movimento si è ridotto alla metà: movimento mandibola 5 – movimento addome 5. Man mano che impari ad attivare più muscoli contemporaneamente, l’ampiezza del movimento avrà sempre un valore inferiore.
In sintesi, per eseguire un passaggio dal sol al do centrale avremo bisogno di:
- un leggerissimo movimento di addome
- un piccolo movimento della lingua verso il palato
- un impercettibile movimento delle labbra verso il centro
I movimenti saranno piccoli ma dovranno essere estremamente coordinati: avremo bisogno di massima concentrazione!
Ripetendo varie volte gli esercizi con questa modalità, i movimenti vengono interiorizzati dal nostro cervello e resi spontanei in circostanze simili.
In pratica saremo presto in grado di effettuarli con il pilota automatico e senza doverci pensare più. Un po’ come accade per tutte le altre cose della vita quotidiana: parlare, camminare, guidare, ecc.
Adesso che hai provato questa esperienza, fermati un attimo a riflettere: come percepisci il “calore” dei tuoi muscoli subito dopo la pratica? Quali sono adesso le tue sensazioni? Ti senti a tuo agio? Hai migliorato le tue percezioni? Credi che i tuoi muscoli adesso rispondano meglio? La pressione del bocchino sulle labbra si è alleggerita?
Mettiti adesso nella condizione di poter effettuare dei paragoni: in precedenza, percepivi le stesse sensazioni? ti sentivi pronto nello stesso modo? Dopo la stessa durata di tempo? Oppure adesso ti sembra tutto più facile, percepisci il suono più fluido, più sonoro e magari riesci a produrlo con meno sforzo?
Riflettici con calma ed in varie circostanze e trai le tue personali conclusioni.
Prova i salti di ottava
Bene, se sei arrivato fin qui, ed hai eseguito magistralmente tutti gli esercizi proposti ne avrai sicuramente riscontrato i benefici.
Adesso non ti rimane che provare a spingerti sui salti di ottava.
Dovresti sorprenderti nel sentire come tale passaggio adesso è pulito e fluido. Lo esegui con molta meno fatica, è migliorato il controllo dei suoni ed è diminuita anche la pressione del bocchino sulle labbra.
Guarda anche il video
Non ti rimane che praticare questi esercizi con queste modalità ogni giorno, cercando gradualmente di espandere ulteriormente le tue abilità in 2 direzioni:
- la prima aumentando la velocità delle scansioni ritmiche, passando gradualmente da semiminima a croma, semicroma, ecc.
- la seconda cercando di allargare le tue abilità in tutti registri, riproponendo esercizi con le stesse modalità nel registro grave e acuto.
Se lo farai con gradualità, ascoltando il tuo corpo, con pazienza e determinazione, raggiungerai sicuramente un livello alto con minimo sforzo. A darti i risultati saranno i tuoi muscoli che attivandosi, si rafforzeranno in maniera autonoma, sempre di più, giorno dopo giorno.
Spero vivamente che anche tu possa trovare benefici dalla pratica di questi esercizi, personalmente li ritengo molto validi e funzionali.
Se vuoi scaricare tutti gli esercizi che hai appena visualizzato potrai farlo dal seguente link:
Occorre grande pazienza e determinazione: dai il tempo ai tuoi muscoli di abituarsi e di rinforzarsi e nello stesso tempo alla tua mente di vedere in maniera diversa le cose.
In seguito, quando tutto diventerà automatico, ne vedrai i benefici anche in ambito musicale. Ti garantisco che è più facile esprimersi quando tutto il sistema muscolare lavora autonomamente e in maniera estremamente funzionale.
Non mi rimane che augurarti buon lavoro.
Se vuoi condividere con me i tuoi progressi o vuoi approfondire l’argomento, non esitare a scriverlo nei commenti o a contattarmi.
Ciao e alla prossima!